Missa Papae Marcelli 2013

  Da il Porto Novembre 2013

Coro “il Castello” mediatore tra
“Mistero celebrato” ed assemblea

a cura di Civis

La polifonia per eccellenza: “Missa Papae Marcelli” di Giovanni Pierluigi da Palestrina 

Dare un giudizio su un concerto al quale non ho assistito è, oltre che difficile, anche poco serio e lo è ancor più valutarlo dopo averne ascoltato solamente la registrazione video. Una composizione, la “Missa Papae Marcelli” a 6/7 voci, che riecheggiava tra le volte della Basilica di San Pietro ad ogni Incoronazione di papa (l’ultima con Giovanni XXIII) e ritenuta da tutti la più illustre di G.P. da Palestrina, che deve essere ascoltata “live” – dal vivo – per poterla giudicare.

A detta però di chi vi ha assistito, il coro “il Castello”, dopo mesi di prove impegnative, ha dato un’ulteriore dimostrazione dell’evidente maturità tecnica e stilistica raggiunta nella serata di sabato 9 novembre.
Non era un concerto facile, né per il pubblico e nemmeno per i coristi, una composizione che sintetizza lo spirito del compositore e l’autenticità del rapporto del singolo con il divino, nel riflettere l’emozione trasmessa dalla parola sacra che viene pronunciata, dalle sensazioni che l’invocazione suscita, espressione di moltitudini che vanno moltiplicandosi, sino all'”Agnus Dei” a sette voci.

Avendo però seguito l’evolversi delle impegnative prove del concerto, un plauso doveroso va ai coristi e in modo particolare al Maestro del coro, guida per i cantori. Mario Carminati sa sempre  collocare in maniera corretta la propria funzione e quella del coro all’interno della liturgia, grazie alle sue competenze musicali e liturgiche, “usando” il coro non per ambizioni personali ma, dosando con misura ciò che è possibile eseguire con il proprio gruppo, lo fa crescere con proposte musicalmente adeguate facendogli assumere un ruolo fondamentale, fino a diventare elemento di mediazione tra il “mistero celebrato” e l’assemblea.