Il “Miserere” di Gregorio Allegri
12 gennaio 2010 – Chiesa Parrocchiale di Sarnico
Il Miserere (latino: “Abbi pietà”) è un’opera a cappella di Gregorio Allegri basata sul salmo 50 della Bibbia, composto probabilmente intorno al 1630 durante il pontificato di Urbano VIII, da eseguire a luci spente nella Cappella Sistina durante il mattutino come parte dell’ufficio delle Tenebre della Settimana Santa.
È l’ultimo dei dodici miserere composti e cantati in Sistina dal 1514 ed è anche il più famoso. Di questo brano non si comprende l’effetto alla sola lettura per via della grande semplicità delle note, ma esisteva nella Cappella Sistina un’antica tradizione esecutiva che ne faceva risaltare i meriti, dandogli una sfumatura espressiva unica.
Il brano era considerato così sacro che il papa, per preservarne l’unicità, proibì che fosse trascritto e proibì che le eventuali copie uscissero dalla Cappella Sistina, tanto che l’esecuzione altrove era punita con la scomunica.
Il miserere di Allegri è una composizione a nove voci per due cori, uno di cinque voci e uno di quattro, ed è generalmente riconosciuto come uno dei migliori esempi di polifonia rinascimentale. Il suo spartito originale, vergato dalla mano del compositore, non è mai stato trovato. Tre copie autorizzate della partitura vennero distribuite fuori dalla Cappella Sistina prima del 1770: una a Leopoldo I d’Asburgo, una al re del Portogallo e una a Giovanni Battista Martini. Nessuno di loro, tuttavia, riuscì a riprodurre la bellezza del miserere così come veniva cantato nella Sistina. Il quattordicenne Wolfgang Amadeus Mozart, in visita a Roma, ascoltò il miserere di Allegri l’11 aprile 1770 durante l’ufficio delle Tenebre del Giovedì Santo, che si canta la sera del Mercoledì Santo. Il Giovedì Santo lo trascrisse interamente a memoria, ritornando nella Cappella Sistina il venerdì successivo, 13 aprile, per fare piccole correzioni. Continua la lettura di Sarnico – “Miserere” di Allegri – 2010